✔️ Da oltre 300 anni l’isola di SAN LAZZARO DEGLI ARMENI è un angolo di #Armenia nella #laguna di #Venezia. Qui si trova un #monastero con una piccola comunità di monaci.
🔹 L’#8settembre del 1717 l'isola veniva donata dalla #Serenissima all’Abate Mechitar di Sebaste, rifugiatosi a Venezia con la sua congregazione. Ben presto i padri mechitaristi trasformano l’isola in uno dei primi centri al mondo di cultura armena.
📜 📖 Tra le meraviglie da non perdere, la biblioteca, che conserva migliaia di antichi volumi e oltre quattromila fra #manoscritti e codici miniati. In una delle sale, all'inizio dell'800, Lord Byron studiava l'armeno classico.
🌹 Si racconta che il grande poeta inglese amasse molto la #Vartanush, la marmellata di petali di #rose che tuttora producono i monaci dell'isola.
🔹 All'interno del monastero si trova anche un #museo dove ammirare opere d’arte e reperti archeologici, tra cui la #mummia egizia di Nemen Khet Amen, considerata una tra le meglio conservate al mondo, completa di #sarcofago.
❗️ Oggi è un giorno importante per la comunità di San Lazzaro degli Armeni: alle 16, nella chiesa abbaziale dell'isola, il #Patriarca di Venezia presiederà il rito della chiusura ufficiale dell'inchiesta diocesana della causa di #beatificazione e #canonizzazione del fondatore della Congregazione Armena Mechitarista, Abate Mechitar di Sebaste.
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❗️Il #PONTE DEI #PUGNI, nel sestiere di #Dorsoduro, ha una STORIA davvero incredibile.
➡️ Oggi lo si riconosce subito perché appena sotto il ponte è ormeggiata la BARCA di un FRUTTIVENDOLO. Il nome di questo ponte ha origine da una delle più ANTICHE TRADIZIONI di Venezia, la rivalità tra le due grandi comunità dei veneziani, i #CASTELLANI e i #NICOLOTTI.
➡️ Le due FAZIONI AVVERSE si affrontavano sui #ponti della città in animate lotte, con lo scopo di battere gli avversari con #pugni, calci, pietre, e di farli cadere in acqua.
➡️ Uno dei campi di battaglia preferiti era appunto il Ponte dei Pugni: gli sfidanti dovevano posizionarsi in corrispondenza delle impronte in pietra d’Istria tuttora visibili sul ponte.
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✨ Sabato 24 e domenica 25 settembre 2022: aperture straordinarie del LAZZARETTO VECCHIO.
✔️ Il PRIMO lazzaretto della Storia, il futuro MUSEO ARCHEOLOGICO Nazionale della #Laguna di Venezia.
➡️ Scopri la storia di #Venezia e il primo #Lazzaretto del mondo: gli edifici monumentali, i graffiti originali, la vista sul Bacino San Marco.
❗️ Le Giornate Europee del Patrimonio sono le UNICHE DUE OCCASIONI del 2022 per visitare l’isola e sostenere il progetto del Museo
Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia.
➡️ Prenotazione obbligatoria, informazioni su https://LazzarettoVecchio2022.eventbrite.it
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✅ #MAZZORBO, un’OASI di TRANQUILLITA a un passo da Burano❗️
✨ Orti, vigne e l’antica chiesa di Santa Caterina fanno di Mazzorbo un’ISOLA-GIOIELLO.
🍇🥦🌿Da #Burano, attraversando un lungo ponte in legno, si può arrivare a piedi a Mazzorbo, #isola verdissima, ricca di giardini e campi coltivati.
🕍 Abitata sin dall’epoca romana, l’isola un tempo ospitava ben dieci #chiese, di cui oggi rimane soltanto la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, edificio romanico gotico tra i più preziosi della #laguna.
🍽 Se gli antichi edifici di culto sono andati perduti, a Mazzorbo restano invece sempre integre le tradizioni locali legate ai prodotti di orti e vigne. Sono molto apprezzate le “#castraùre”, ovvero i primi boccioli del #carciofo violetto di Sant’Erasmo, varietà locale riconosciuta presidio #SlowFood e ingrediente principe di molte ricette, da assaporare crudo, fritto o servito con le schie, i gamberetti di laguna.
🍷 Piatti a cui si abbina un bicchiere di vino da uva #Dorona, vitigno autoctono veneziano, ripiantato sull’isola nella tenuta Venissa. L’area, di proprietà del Comune di Venezia, è stata recuperata dalla famiglia Bisol e trasformata in wine resort, osteria e ristorante, immersi tra vigneti e orti coltivati dagli anziani locali.
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#EnjoyRespectVenezia#buonepratiche
ℹ️ Il centro storico di Venezia è interamente pedonale: non ci sono auto, ma calli e campielli sono come vere e proprie "strade" trafficate. E, come per ogni strada, bisogna prestare attenzione alle regole.
➡️ È bene camminare tenendo sempre la destra, soprattutto nelle calli più strette, e stare in fila indiana, permettendo ad altri passanti di superarvi agevolmente. Quando passeggiate per il centro storico fate in modo di lasciare spazio a chi si deve muovere più velocemente di voi, come i lavoratori e gli studenti che si spostano a piedi per andare in ufficio o a scuola, a fare la spesa o che hanno fretta per un appuntamento.
➡️ Per non rallentare o causare intralcio agli altri pedoni, è buona regola anche non sostare in gruppo sui ponti e nelle zone di passaggio.
Qui tutte le altre buone pratiche per vivere Venezia in tutta la sua bellezza: https://www.comune.venezia.it/it/content/buone-pratiche
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✨ Le MERAVIGLIE di VENEZIA: LE NOZZE DI CANA, immensa tela del #VERONESE
ℹ️ Tra agosto e settembre del 1797, Le Nozze di Cana, tela di Paolo Veronese destinata al monastero benedettino sull'isola di #SanGiorgio Maggiore a #Venezia, venne requisita da #Napoleone Bonaparte, tagliata in più parti e trasportata a Parigi, con un viaggio durato quasi dieci mesi.
🔹 Da allora il dipinto di Veronese è conservato al Musée du Louvre, proprio di fronte alla celebre #MonnaLisa di #Leonardo.
🔹 Inutili i tentativi di farselo restituire: fallì anche Antonio #Canova nel 1815, e in quell'occasione fu offerto in cambio Il convito in casa di Simone (oggi alle Gallerie dell'Accademia di Venezia) di Charles Le Brun, pittore di corte di Luigi XIV. In effetti, secondo il critico inglese John Ruskin «era buono al massimo per fare da cassa da imballaggio» all'opera del Veronese.
🔹 Ancora oggi Le Nozze di Cana è ritenuto uno dei più grandi capolavori pittorici del mondo: non appena ultimato, nel 1563, il dipinto divenne subito una delle meraviglie della città, tanto che nella prima guida “tascabile” alla pittura dei grandi maestri italiani curata da Giacomo Barri (Viaggio pittoresco, 1671) si legge che «chi viene a Venetia, e si parte senza vederlo, puol dire, che non hà visto niente».
🔹 Le Nozze di Cana che vediamo oggi nel Cenacolo Palladiano della Fondazione Giorgio Cini è un fac-simile in scala 1:1, indistinguibile ad occhio nudo dal dipinto conservato al Louvre, ottenuto grazie alle più sofisticate tecniche di riproduzione ad opera di Adam Lowe, artista britannico fondatore dell’atelier Factum Arte.
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San Giacomo dall'Orio, una delle più ANTICHE #CHIESE di Venezia, è uno #SCRIGNO di capolavori della #PITTURA RINASCIMENTALE veneziana.
La sua fondazione, nel sestiere di #SantaCroce, si fa risalire tra il IX e il X secolo.
Al suo interno, si rimane affascinati dal trecentesco #soffitto in legno a carena di nave (realizzato dagli artigiani dell’#Arsenale!) e dalla celebre #colonna in #marmo verde, proveniente dall’antico Tempio di Salomone a #Gerusalemme, portata a Venezia all’epoca della quarta crociata.
Così la descrive il poeta Gabriele D’Annunzio nel suo romanzo Il Fuoco: "sembra la condensazione fossile d'una immensa foresta verdeggiante".
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