Roma, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana:
Melozzo degli Ambrosi detto da Forlì (Forli 1438-1494)
Angelo che suona il liuto, 1480 ca.
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«Fu molto studioso delle cose dell'arte, e particolarmente mise molto studio e diligenza in fare gli scorti.»
Giorgio Vasari, Vite de' più eccellenti pittori, scultori ed architettori, Firenze, 1568
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L'affresco (probabilmente il più celebre della serie) fa parte di un gruppo di 14 frammenti di
Angeli musicanti, cherubini e teste di apostoli staccati nel 1711, poi trasportati su cadorite, provenienti dalla perduta decorazione absidale
della Basilica dei Santi Apostoli a Roma. La chiesa fu affrescata intorno al 1480, ai tempi della ricostruzione della chiesa promossa dal card. Giuliano della Rovere, futuro papa con il nome di Giulio II (1503-1513). La composizione originale rappresentava un'Ascensione di Cristo, tra angeli musicanti e apostoli in preghiera, di cui sopravvivono, oltre ai lacerti qui esposti, anche il frammento con la figura di Cristo, oggi al Quirinale. La solennità delle figure fortemente scorciate testimonia la raggiunta maturità prospettica dell'artista, seguace di Piero della Francescap;
come le figure aggraziate degli angeli e la
precisione dei loro strumenti denotano i
familiarità del pittore con l'universo visivo della
corte uribinate.
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